A COSA SERVE LA FONDAZIONE DI PARTECIPAZIONE?
La maggioranza inventa un ASSE e lo intitola COSTITUZIONE DELLA FONDAZIONE PER LO SPORT. La fondazione si prevede partecipata, ovviamente dal Comune, e necessaria per la gestione degli impianti sportivi, senza alcuna spiegazione convincente.
Però si intuisce tutto. Una fondazione, ma che bella idea! Con chi ci associamo? Quanti soldi investiremo? A chi andranno le poltrone? Di chi saranno gli eventuali debiti? La Fondazione assorbirà anche i debiti esistenti? Chi investirà sugli impianti e sulla loro manutenzione? Magari qualche privato, opportunamente selezionato.
Siamo alle solite, si delibera in consiglio comunale all’unanimità e si fa tutt’altro. Lo scorso 21 dicembre Sindaco e Giunta si erano impegnati a procedere entro fine febbraio alla stesura delle linee guida per la gestione degli impianti sportivi, con il coinvolgimento delle forze politiche nelle opportune sedi e delle associazioni di categoria che volessero partecipare in consultazioni preliminari.
Ed ecco celebrare la commissione sport il 24 febbraio, ben oltre il tempo indicato per terminare le consultazioni aperte alle forze politiche, ai cittadini e alle associazioni sportive. Chiaramente non è stato invitato nessuno, né prima né durante la commissione. In discussione il documento preparato dalla maggioranza con la proposizione delle loro linee guida, altro che partecipazione!
Un documento di 9 pagine intitolato “Linee Guida per lo Sport” , ma che tutto sono meno che linee guida: contiene i numeri della pratica sportiva in Italia, i dati statistici sulla pratica sportiva e sullo sviluppo di malattie connesse alla sedentarietà, informazioni sul turismo sportivo e sulla pratica di nuovi fenomeni come il sightjogging e i city running tours. Ci siamo chiesti: sono linee guida per cosa? Inaspettate poi, a pagina 5 spuntano le finalità, molto generiche, subito seguite dall’elencazione delle nostre strutture comunali disponibili e degli sport che vi si praticano. L’unico dato che riguarda Grottaferrata, che peraltro conoscevamo già tutti. Un bel copia e incolla di notizie sul web, con un unico vero intento: presentare la fondazione.
Abbiamo chiesto al presidente della commissione Vincenzo Mucciaccio la convocazione di una commissione aperta ai soggetti interessati, da tenersi entro il 20 marzo per discutere insieme vere linee guida, ma la risposta è stata che i documenti della fondazione non sono pronti.
L’amministrazione deve ascoltare il territorio, non gli interessi di qualche consigliere che dai banchi della maggioranza esercita un mero esercizio di potere personale.
Le associazioni di categoria dovrebbero far sentire la loro voce!
Quello che succede nel nostro Paese invita alla cautela: il problema come sempre non sono gli strumenti in se, in questo caso le fondazioni, ma chi li usa e lo scopo per cui li usa. In mano a una politica pasticciona (quando va bene) o poco trasparente, le fondazioni costituiscono un alto rischio e sono fonte di preoccupazioni e inquietudini.
Gli impianti comunali sono dei cittadini, dovrebbero essere gestiti nel loro interesse e non essere utilizzati per gli interessi di pochi.
Noi diciamo NO ALLA FONDAZIONE, abbiamo presentato una mozione che propone singoli bandi per ogni impianto sportivo, per non ritrovarci a fine luglio con le incertezze che questa maggioranza ha causato nella gestione degli impianti e nello sport dal suo insediamento.
Invitiamo di nuovo l’amministrazione al dialogo.
LA CITTA’ AL GOVERNO