Abbiamo letto l’intervista rilasciata dal Sindaco Fontana alla stampa qualche giorno fa: molte delle cose che ha detto possono essere raccontate in un altro modo. Proviamo a farlo brevemente, con una rapida carrellata dei fatti più significativi del suo primo anno di mandato. Per gioco, facciamo finta che sia lui stesso a raccontarle, in modo meno “ufficiale”.
La forte crisi socio-economica che tuttora blocca lo sviluppo del paese e la forte esposizione debitoria che abbiamo ereditato non ci hanno impedito di organizzare sfilate di moda e “fettucciate” fin dal mese di settembre 2014, nell’occasione dei festeggiamenti per il Santo Patrono.
Nonostante le difficoltà, abbiamo rimborsato i 118.000 euro per il mutuo del Credito Sportivo acceso dalla Polisportiva, con la quale abbiamo rotto ogni rapporto appena insediati. Ovviamente, abbiamo poi affidato gli impianti sportivi a singole associazioni sportive, stipulando convenzioni ad hoc e riducendo i canoni agli affittuari. Non abbiamo più predisposto il bando di gara, come avevamo promesso, ma il giudizio pendente del TAR ci ha un po’ frenato.
Strategicamente, abbiamo deciso di usare il pugno di ferro per dare a tutti modo di apprezzare la nostra tempra: azioni eclatanti verso la Polisportiva e il Cavallino, con tanto di lucchetti e intervento della forza pubblica. Sono stati segnali importanti, per far capire che questa amministrazione non intendeva regalare nulla a nessuno. Presentarsi bene è fondamentale.
Nel caso della controversia con la Tenuta Agricola Fonteia, invece, ci siamo ben guardati dall’escutete la fidejussione di oltre 400.000, cosa che avremmo potuto fare agevolmente viste le sentenze della magistratura, portando qualche soldo in cassa: ci siamo accontentati – a maggio 2015 – di una cifra ben più modesta in cambio di un condono. Bisogna essere realisti: meglio pochi, maledetti e subito. Adire le vie legali, procedere con le demolizioni… Sono cose antipatiche, se si può evitare siamo tutti più contenti. Noi e la tenuta Fonteia, ovviamente.
Ovviamente non abbiamo potuto fare alcun intervento in materia di lavori pubblici proprio per la sofferenza di bilancio, ma per questo ci stiamo attrezzando. Eravamo inesperti, ma impariamo velocemente e abbiamo in cantiere molte nuove idee per l’anno che arriva, più tardi ne parlerò.
Veniamo al controverso argomento dei Rifiuti, sul quale si sono spese tante parole di propaganda. Non abbiamo vigilato sul contratto per la raccolta dei rifiuti, questo è vero, e il risultato è stato che nel 2014 la raccolta differenziata ha viaggiato su percentuali bassissime, lontane dai valori previsti a contratto: nonostante questo, non ci siamo minimamente posti il problema di sederci al tavolo con la società incaricata della gestione, non abbiamo rinegoziato i costi né ci è venuto mai in mente di poter applicare le penali che pure a contratto sono previste.
Tanto siamo riusciti lo stesso ad abbassare la TARI, utilizzando un piccolo “tesoretto” messo da parte dal Commissario, che abbiamo così “restituito” ai cittadini. Abbiamo preso questa decisione anche per mettere a tacere le voci di quelli che ci rimproveravano di scarsa attenzione sul tema rifiuti: hanno fatto un sacco di storie su soluzioni che sono solo suggestive, pensi che qualcuno ha anche perso tempo a organizzare un’assemblea pubblica sulla proposta Rifiuti Zero! Mica potevamo lasciar credere che avessero ragione! Noi facciamo i fatti. Se ai cittadini fai vedere che riduci le tasse, delle chiacchiere non importa più nulla a nessuno. Per la TARI del prossimo anno vedremo, ce ne preoccuperemo a tempo debito. Qualche altra cosa ci verrà in mente. Sa, ci sono dei soldi stanziati a bilancio per l’Ecocentro, ma sono certo che troveremo altre strade e che risparmieremo anche qualcosa. L’iter per le autorizzazioni è lungo e noioso, potrebbe esserci una “sorpresa” che ci permetterà di spendere meno. Chissà, forse qualche privato potrebbe darci una mano proponendo una collocazione diversa a costi più bassi. Vedremo.
Intanto, abbiamo trovato il modo di rimpinguare le casse comunali – o almeno, di non svuotarle – facendoci altri amici; stiamo mettendo a punto altri strumenti di governo interessanti e, speriamo, fruttuosi per noi e per i nostri elettori. Sono loro i miei interlocutori naturali e io governo nei loro interessi. Mi spiego meglio.
- Abbiamo tirato fuori Grottaferrata dalla Comunità Montana, risparmiando ben 35.000 euro. Poco importa che l’adesione alla comunità Montana avrebbe consentito al nostro comune di ricevere finanziamenti per opere di interesse del territorio dei Castelli. Marino non ne fa parte e sapete tutti quanto noi siamo legati a questo splendido Comune nostro vicino, a cui ci accomuna la fratellanza politica.
- Abbiamo dato il via a un vero e proprio programma per l’edificazione residua del vecchio piano regolatore. Così i costruttori potranno finalmente cementificare, come avevo promesso loro durante la campagna elettorale. Certo, qualcosa devono lasciare sul tavolo, bisogna aiutarsi: pagheranno per le opere di urbanizzazione in un modo diverso, facendosi carico di lavori di interesse collettivo che noi non abbiamo la capacità di seguire. Li faranno loro, capite? Noi ci limiteremo a concordarli. E siccome saranno loro a farli e quantificarli… insomma, ci aggiusteremo. I cittadini saranno comunque contenti perché potranno usufruire di qualche miglioria e sopporteranno il resto. Tanto, ci si abitua a tutto.
Poi abbiamo in programma tante nuove iniziative per l’autunno, che spero riusciremo a realizzare. Ne elenco qualcuna, giusto per farle capire.
– Abbiamo intenzione di creare una Azienda Multiservizi. Ora vedremo, perché l’idea iniziale era di procedere d’amore e d’accordo con Marino, ma poi sono successe delle cose e… insomma, in politica bisogna stare attenti! Però l’idea è buona e io ci credo. Molti servizi che sono adesso esternalizzati, tanto per citarne alcuni la raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle soste a pagamento, il trasporto pubblico, la gestione delle mense scolastiche, il sostegno ai bambini diversamente abili nelle scuole, potrebbero essere riportati in casa attraverso un percorso graduale, che garantirebbe una migliore economicità di gestione addirittura migliorando la qualità dei servizi stessi. Senza dimenticare le opportunità lavorative che potenzialmente la Multiservizi potrebbe creare sul territorio. Si immagini il bene che può derivarne per la comunità e per i lavoratori. E quanta riconoscenza! Capisce, in comuni come il nostro, l’Ente pubblico dovrà dotarsi di un sistema di controllo interno su una Multiservizi partecipata. Certo, il collegio dei revisori ci ha sollecitato a un’attenta valutazione della proficuità, economicità ed efficienza di questa eventuale Multiservizi, invitandoci a valutarne l’effettiva necessità: lo faremo, è ovvio, prima di procedere, ma sono sicuro che sia importante dotarsi di strumenti economici di impronta locale, magari da estendere in ambito di Unione di Comuni. Marino è sempre nel nostro cuore, come può capire.
– Abbiamo intenzione di mettere mano anche al discorso Bazzica. Il locale, sequestrato alla mafia e destinato ad un uso sociale, richiede un investimento troppo elevato e una disponibilità finanziaria che, come detto, non esiste. Noi vorremmo far intervenire i privati, anche in questo caso. Se una amministrazione non ha risorse e non è capace, deve essere realista e accettare questo fatto, affidandosi a chi ha esperienza. Rincorrere il finanziamento regionale, informarsi, rispondere alle richieste di chiarimento, richiede competenza e disponibilità. Noi siamo fieri di essere sempre in comune, ci facciamo vedere dagli impiegati, riceviamo i nostri elettori… ma siamo inesperti e, se abbiamo la possibilità di farlo, preferiamo evitare di imbarcarci in lungaggini burocratiche. Abbiamo pensato che, se destinassimo la Bazzica ad un uso commerciale, potremmo utilizzare i proventi, quelli sì, per i programmi di solidarietà sociale che originariamente si pensava di rendere disponibili all’interno della struttura. Immagini: una bella attività commerciale alla Bazzica, con il Comune che intasca delle belle somme per metterle a disposizione di chi ne ha bisogno. Non le sembra una buona idea? Qui tutti parlano di sociale, ma mi risulta che la stessa Capodarco quasi sicuramente se ne andrà: ho già avuto modo di dirlo in un recente consiglio comunale. Un conto è parlare, un conto è fare i fatti. Vedrà che noi, con l’aiuto dei privati, di fatti ne faremo tanti. So che può sembrare in contraddizione con l’approccio Multiservizi. Si potrebbe dire “ma come, da una parte riportate in casa, dall’altra vi affidate ai privati?” Non c’è contraddizione, voglio essere chiaro: ogni cosa ha una sua logica, le logiche dipendono dalle possibilità economiche e dalle convenienze del caso.
– Alla stessa stregua, quanto prima appronteremo l’avviso e il bando di gara per una rinnovata gestione in concessione dell’Immobile Il Cavallino. Vogliamo restituire il patrimonio comunale a una sana e corretta gestione, lo abbiamo rimesso a posto e vedremo chi se lo aggiudicherà. Sono convinto che abbiamo dato dimostrazione di essere molto attenti alle Casse Comunali, a differenza di quanto hanno fatto i miei predecessori. Sì, forse c’è stato un po’ di teatro sulla faccenda, sequestro e quant’altro, in altre situazioni siamo stati molto più morbidi e concilianti, anche se le somme in ballo erano maggiori e ci saremmo potuti appellare a sentenze emesse dal tribunale per giustificare la nostra durezza. Purtroppo, come sa, nessuno è perfetto.
– Abbiamo anche intenzione di abbattere l’ex mercato coperto. L’ho dichiarato in un recente consiglio comunale, è un obiettivo del 2015, massimo dei primi mesi dell’anno prossimo. Vedremo come farlo e con chi.
– Per finire, abbiamo intenzione di incrementare gli strumenti di partecipazione, a partire dal Question Time Cittadino, previsto nel programma di governo, momento periodico di confronto diretto con i Cittadini. Inoltre, istituiremo finalmente i Comitati di Quartiere. Non ho ancora idea di come procedere, ma avendone parlato in campagna elettorale ci dovremo per forza dedicare un po’ di attenzione. Ho ripetuto più volte che il costante confronto con i Cittadini e un attento ascolto delle loro istanze è uno strumento basilare per tenere unito il tessuto socio-economico della Città: in realtà i cittadini che mi interessano li ascolto già, ma le promesse elettorali si devono mantenere e devo dare un contentino anche a chi, magari, mi ha dato il voto proprio per questo motivo.
Queste sono le parole che, a nostro avviso, il Sindaco avrebbe dovuto pronunciare. Ne ha dette altre, in linea con il modo di amministrare della sua giunta.
A presto.
La Città al Governo
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