Dopo oltre due anni di amministrazione, la partita tra il sindaco e la città vede quest’ultima soccombere tristemente. La maggioranza, arrivata alla versione 3.0, è incerta tra il passaggio alla 3.1 e un salto diretto alla 4.0, con i vociferati prossimi “rimpasti”, mentre la città resta al palo in attesa che si facciano delle cose utili per la comunità.
Viene da piangere se si pensa alla gestione degli impianti sportivi comunali, con scenari che vanno dall’incertezza per la prossima stagione al disastro totale con la “svendita” della gestione stessa.
Il piano delle alienazioni, che riguarda la zona artigianale, rischia di essere il definitivo colpo da KO per le speranze ormai quarantennali di coloro che ancora ci credono e vorrebbero uno sviluppo artigianale vero.
Incapace al confronto, sfuggente al rendere conto, il nostro sindaco è stato capace di rappresentazioni “a petto in fuori” parossistiche, sia in sede di consiglio comunale che in piazza, ma oltre ai suoi “bla bla” nessun risultato è stato intravisto, mentre distruzioni sì (vedi Ce steva nà vota).
Tra una allocuzione e numerose circonlocuzioni ha finora tirato a campare, riempiendo di un vuoto cosmico lo scenario politico amministrativo di Grottaferrata. “Al peggio non v’è mai fine” diceva la nonna, quindi le future “versioni” del Fontana, la 4.0, la 5.0 e chissà, non potranno che abbruttirsi ulteriormente.
I vari aggiornamenti hanno progressivamente svuotato una squadra di governo e di maggioranza che certamente non partiva da una situazione di particolare “ricchezza”, ma forse di questo hanno bisogno, non avere nessuno intorno che possa minimamente far brillare un barlume, in modo da aver concentrati su di se i riflettori, come fanno i migliori mediocri: “beati monoculi in terra caecorum”.
Ma, restando ai proverbi, al momento confidiamo in “non tutti i mali vengono per nuocere”. Alle azioni distruttive messe in campo, infatti, sarebbe meglio una triste ma non dannosa inazione. “State almeno fermi!”
Pensando alle rarissime iniziative, che la maggioranza ha portato avanti con grande arroganza e sottraendosi al confronto politico, oltre alle più recenti appena ricordate, non si può fare a meno di sentire un brivido che corre lungo la schiena: via libera al cemento con la delibera 41, salvezza all’abuso del Tuscolo, Fiera ridotta ad un piccolo centro commerciale.
Solo incapacità o dobbiamo leggere qualcos’altro in questo contrasto, tra il petto mostrato arditamente in consiglio e in piazza e la schiena piegata di fronte agli interessi di qualche ristretta categoria: “forte con i deboli e debole con i forti”, continuando con i proverbi?
Noi de La Città al Governo ci siamo e guardiamo al domani. A Grottaferrata c’è vitalità, voglia, i cittadini ci sono. Occorre lavorare, essere in tanti, sempre di più, per fare le cose utili e sane per tutta la nostra comunità.
Contro questo “nulla”, che come ne “La Storia Infinita”, rischia di mangiarsi la nostra città.