Il caldo di questi giorni ha dato alla testa a qualcuno. O, meglio, “qualcuno” sperava che, visto il calendario, molti fossero in vacanza o fossero almeno più inclini alla distrazione.
Forse è per questo che il quinto punto all’ordine del giorno del consiglio comunale del 27 luglio recitava Indirizzi per la realizzazione di opere infrastrutturali e servizi prioritari nel territorio comunale a scomputo degli oneri di urbanizzazione primaria – approvazione schema convenzione urbanistica.
Anche in quest’occasione, la maggioranza ha consegnato alle opposizioni una corposa documentazione soltanto cinque giorni prima della seduta, scegliendo di non condividerne preventivamente il contenuto e non curandosi di interpellare i rappresentanti di tutte le forze politiche e dei cittadini su temi delicatissimi per il paese.
Per sentire le opinioni altrui e coinvolgere le minoranza non c’è mai tempo: dopo aver dormito per dodici mesi, ci si accorge improvvisamente – e strumentalmente – che i temi sono urgenti e che non c’è tempo per adottare i comportamenti che si dichiarano a parole.
La “consapevolezza condivisa che la diversità è una ricchezza e che ogni persona eletta è soggetto a cui riconoscere pari dignità e rispetto ed è quindi chiamata ad anteporre il bene della Comunità agli interessi di parte, sia personali, che di gruppo e di partito”,richiamata nel Principio di Fraternità, che questa maggioranza ha voluto inserire nel regolamento comunale, è solo una dichiarazione demagogica fatta a scopo di marketing. Il sindaco Fontana, quando sedeva nei banchi dell’opposizione, si lamentava della mancanza di “concertazione” della precedente amministrazione e la considerava un comportamento anti-democratico: poi si vincono le elezioni, si azzera la memoria e il gioco è fatto.
Come cambiano le cose, Sindaco! Invece di dare lezioni di coerenza agli altri, infilando una menzogna dietro l’altra, si preoccupi della sua, di coerenza!
Come ha ben detto Rita Consoli a nome de La Città al Governo nel corso del dibattito, il documento che la maggioranza ha proposto all’assemblea per l’approvazione non è affatto un documento di indirizzo politico MA UN VERO E PROPRIO PROGRAMMA PER L’EDIFICAZIONE RESIDUA DEL VECCHIO PIANO REGOLATORE.
Nonostante il tentativo di mistificare la realtà attraverso l’utilizzo di parole inappropriate e bugiarde, il risultato di questa delibera sarà molto chiaro: con buona pace dei cittadini, della congestione del traffico, dell’inquinamento, delle strutture e dei servizi primari insufficienti, gli interessati potranno finalmente brindare.
Il Sindaco ha testualmente dichiarato in consiglio: “noi abbiamo concertato direttamente con i cittadini che ci hanno votato”.
Prendiamo atto e rendiamo noto a chi ancora non lo sapesse che questo Sindaco governa nell’interesse esclusivo di chi gli ha dato il voto e non della collettività. Lo ha detto lui.
Ma cosa prevede la politica urbanistica dell’amministrazione Fontana? L’esaurimento della cubatura realizzabile prevista dal vecchio PRG, con la sola diminuzione del 10% della volumetria, che di certo non salva il territorio, in cambio della quale il costruttore dovrà farsi carico di realizzare opere di interesse pubblico per un valore maggiore di quello spettante per legge per le opere di urbanizzazione primaria, prevedendo maggiorazioni in modo arbitrario e senza alcuna giustificazione tecnica. Le parti negozieranno per individuare l’opera da realizzare o alla cui realizzazione il costruttore si impegna a partecipare e firmeranno una convenzione che sancirà in tempi rapidi l’approvazione delle richieste edilizie. Sempre a carico del costruttore è prevista la “certificazione” dell’opera pubblica realizzata nell’interesse della collettività, attraverso un tecnico il cui compenso sarà pagato dal costruttore stesso. Il Comune controllerà, vigilerà? Non sappiamo, ma sembra non essere importante. Urgente è, invece, approvare in pieno periodo estivo un simile obbrobrio. E’ un classico.
Nella seduta, la Città al Governo ha chiesto all’amministrazione il RITIRO DELLA DELIBERA per procedere a un confronto trasparente con le altre forze politiche e con i cittadini prima di prendere decisioni unilaterali e penalizzanti per il territorio: le altre forze di opposizione hanno aderito alla richiesta de La Città al Governo ma la maggioranza ha deciso di infischiarsene e ha approvato compatta.
Fontana ha detto che le concessioni edilizie sono un fatto ineludibile e che l’amministrazione non può sottrarsi ma può limitare i danni cercando di ricavarne il massimo.
Peccato che non sia vero: a differenza del Sindaco Fontana, la Città al Governo ha fatto del Consumo Zero di territorio un principio ispiratore della propria campagna elettorale e sa che l’attività amministrativa di governo del territorio ha certamente il compito di assicurare (in quanto possibile) il conseguimento da parte dei privati degli interessi sostanziali di cui sono titolari, perseguendo però in primo luogo l’interesse pubblico.
Esiste la possibilità di adottare misure di salvaguardia, di valutare nel concreto gli impatti della cementificazione sulla vita della città: esiste la possibilità di sedersi al tavolo con i cittadini e di ascoltarli, di confrontarsi con posizioni diversi e di scegliere dopo aver ponderato in buona fede e con trasparenza pro e contro.
E’ tutto da dimostrare che l’interesse di Grottaferrata sia avere una rotonda in più o qualche buca in meno in cambio dell’esaurimento totale del vecchio Piano Regolatore.
Ma “non c’è tempo, non c’è tempo, bisogna approvare con urgenza”: la maggioranza è “per lo sviluppo di Grottaferrata, non la vogliamo far morire d’inedia” (sic!).
I cittadini impiegano trenta minuti per percorrere due chilometri in macchina o d’estate l’erogazione dell’acqua è contingentata? Bene, sappiano che questo non interessa proprio a nessuno.
A quello che ci risulta – e a precisa domanda di un consigliere di opposizione, che non ha avuta risposta – la maggioranza non ha neanche valutato quanti metri cubi di cemento potrebbero essere realizzati in virtù di questa delibera.
Se ne accorgeranno i cittadini di Grottaferrata quando i giochi saranno fatti: qualcuno ha deciso per loro, senza minimamente tenere conto degli impatti che una simile decisione avrà sulle loro vite di tutti i giorni.
La Città al Governo considera gravissimo quanto accaduto, sia per le decisioni che sono state prese, che ovviamente non condivide, sia per i comportamenti beceri e sprezzanti che l’amministrazione continua ad esibire, in aula e fuori.
Gli atti della giunta Fontana dimostrano con preoccupante continuità che l’esercizio del potere è finalizzato esclusivamente alla tutela di interessi specifici, in alcuni casi alla gloria personale, in altri al mantenimento di equilibri interni che consentono alla maggioranza di andare avanti: nessuna idea di cosa sia una comunità o di cosa significhi interesse pubblico.
La Città al Governo
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