Sul Consiglio Comunale del 4 marzo 2015

INGLOBARE E SVUOTARE DI SENSO: DICIAMO NO ALLE FINTE VITTORIE DELLA VECCHIA POLITICA

La prima cosa che vogliamo dire in merito alla seduta del consiglio comunale dello scorso 4 marzo è che non è corretto concentrare l’esame di 10 interrogazioni, 3 interpellanze e 10 mozioni in una sola seduta – tant’è vero che la seduta avrà una coda, in quanto gli ultimi argomenti all’ordine del giorno saranno dibattuti il prossimo 9 marzo.

E’ una maratona sfiancante, l’attenzione della platea decade per forza di cose, i consiglieri entrano ed escono e tutti i presenti, a un certo punto, desiderano solo di poter tornare presto a casa.

Si potrebbe evitare di convocare un consiglio dopo 97 giorni (si escluda dal computo quello dello scorso 2 marzo, dedicato esclusivamente all’esame di tre proposte del gruppo di maggioranza) dall’ultimo consiglio comunale in cui era previsto l’ascolto delle proposte dei gruppi di minoranza.

In quest’arco di tempo, i tavoli di partecipazione de La Città al Governo hanno prodotto interrogazioni e proposte di delibera sui seguenti argomenti: Pro Loco, Risparmio energetico, Rifiuti, PUA – Tenuta Fonteia, Piano di Zona, adesione alla rete degli enti Locali e regioni denominata Avviso Pubblico.

Rimandiamo per il momento i commenti più specifici in merito ai temi da noi proposti: oggi, in queste poche righe, ci preme soprattutto raccontare ai cittadini di come la maggioranza si comporti (spesso) in merito delle proposte portate all’attenzione del consiglio dalle forze di minoranza.

Se la mozione o la proposta della minoranza riguarda temi sui quali una chiusura netta della maggioranza potrebbe essere politicamente nociva, la maggioranza esordisce con generiche parole di apprezzamento sui contenuti. Non si può non concordare su temi che dovrebbero essere trasversali e di interesse comune. Benissimo. Poi la maggioranza spiega che sarebbe bellissimo trasformare quella proposta in un ordine del giorno o in un’espressione d’intenti di tutto il consiglio: un’occasione imperdibile! Le parole di apprezzamento si traducono immediatamente in una richiesta di trasformare la proposta in qualcosa di completamente diverso. La minoranza deve accettare di eliminare alcuni contenuti, di tagliare, di stravolgere il senso: se questo non sarà, la maggioranza boccerà la proposta, ovviamente per via dell’atteggiamento di scarsa disponibilità a collaborare della minoranza.

La maggioranza mette quindi sul piatto una “parvenza di approvazione”, fa finta di essere d’accordo e poi adduce motivazioni speciose per svuotare di contenuti le proposte: in alcuni casi manca il tempo per approfondire o organizzare o decidere, in altri casi i ricorsi pendenti di fronte all’autorità giudiziaria rendono “inutili” azioni che potrebbero essere superate dalle decisioni imminenti degli stessi organi giudiziari.

E’ curioso che, mentre il ricorso della Polisportiva al TAR e il pronunciamento ancora pendente non ha impedito all’amministrazione di recedere dal contratto di concessione e di procedere per la sua strada, il recente pronunciamento del TAR riguardo al contratto per lo smaltimento dei rifiuti e la vicenda giudiziaria della tenuta Fonteia possano essere considerati dall’amministrazione un impedimento nell’accettare, per esempio, la richiesta di far rispettare il dettato contrattuale in vigore con TEKNEKO o la richiesta di dare seguito alle azioni e gli accertamenti dovuti nei confronti della Tenuta Fonteia. E’ veramente singolare.

E’ difficile comprendere come la Città al Governo potrebbe accettare di trasformare la richiesta di aderire all’associazione di Enti Locali Avviso Pubblico – che impegnerebbe formalmente il nostro Comune all’adozione di comportamenti rispettosi della legalità e della trasparenza e al rispetto di un codice etico stringente nella gestione della cosa pubblica – in un ordine del giorno contenente un impegno generico dell’amministrazione ad attività di sensibilizzazione della cittadinanza sui temi antimafia; è paradossale pensare che La Città al Governo accetti di trasformare la richiesta di aderire all’iniziativa M’illumino di meno – che avrebbe impegnato la giunta al censimento e alla predisposizione di un piano per il risparmio energetico in un arco di 24 mesi – in un ordine del giorno contenente affermazioni generiche sul risparmio energetico.

La morale è la seguente: poiché opporsi in modo esplicito su temi di interesse comune sarebbe politicamente un errore, è meglio dire a parole di essere d’accordo e provare a far leva sul desiderio delle opposizioni di vedere accolte alcune delle proprie richieste, anche se svuotate di senso e di impegni concreti.

In questa maniera, secondo un modo di concepire la politica che non condividiamo, tutti potrebbero dire di aver vinto: la minoranza potrebbe segnare un “punto” a proprio favore per l’approvazione di una sua proposta; la maggioranza si sarebbe impadronita di un tema sul quale una dissociazione esplicita sarebbe stata dannosa, dopo averlo svuotato di senso e averlo fatto proprio con l’espressione di un generico ed unanime sentire comune ma senza assumersi alcun impegno reale. La “bella figura” sarebbe garantita a tutti i partecipanti ma non ci sarebbe nessun concreto passo avanti per la comunità.

A noi le “vittorie” e i teatrini della politica tradizionale non interessano: le proposte sono accettabili oppure non lo sono perché se ne condividono o non se ne condividono temi e motivazioni, con onestà intellettuale e trasparenza.

Sindaco, la Città al Governo sarà sempre disponibile a modificare qualunque sua proposta in collaborazione con la maggioranza, purché lo scopo sia di migliorarla o di renderla più aderente ai fatti oggettivi che saranno portati all’attenzione del consiglio e che saranno discussi in modo franco e onesto.

Ribadiamo però che la Città al Governo non è interessata alle finte vittorie di un modo di fare politica che non le appartiene: il nostro interesse esclusivo è che i vincitori siano i cittadini e la comunità che rappresentiamo.

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