Il destino dell’ECOCENTRO di villa Senni sta per essere deciso?
Forse sì e spieghiamo perché.
Nella seduta del Consiglio dello scorso 17 luglio, è stata discussa l’interpellanza presentata il giorno 13 luglio da La Città al Governo per avere chiarimenti sulle azioni dell’amministrazione in merito all’ECOCENTRO di Villa Senni.
Sulla base delle nostre informazioni, risultava che l’Amministrazione Fontana non avesse intrapreso alcuna azione sull’argomento.
Non solo non ha sollecitato il parere della Regione Lazio: ha lasciato che trascorressero 16 mesi senza rispondere alle richieste di chiarimento e di documentazione inviate alla sua attenzione dalla ASL relativamente all’adduzione idrica di Villa Senni e non ha dato seguito alla richiesta della Soprintendenza ai beni archeologici pervenuta oltre 9 mesi fa, per rispondere alla quale sarebbe stato necessario dotarsi di un collaboratore archeologo a cui affidare ulteriori accertamenti. In sostanza, a due anni dalla Delibera del Commissario in merito all’ECOCENTRO, questa amministrazione non ha prodotto alcun atto e non ha preso alcuna iniziativa.
Le risposte scritte all’interpellanza sono state piuttosto evasive: l’amministrazione ha dichiarato di aver interessato ACEA ATO 2 per rispondere ai quesiti della ASL e di non aver ancora preso alcuna decisione in merito alla produzione di una risposta alla Soprintendenza perché nel frattempo – unico elemento di novità rispetto al quadro piuttosto sconfortante dipinto alle righe precedenti – la Regione Lazio aveva rilasciato un parere il giorno 6 luglio 2015.
Il Sindaco ha dichiarato di essere in attesa della trasmissione formale del documento e ha informato l’assemblea che il parere della Regione Lazio, anticipato per le vie brevi, potrebbe contenere condizioni e restrizioni che limiterebbero la possibilità di dare seguito alla costruzione dell’ECOCENTRO nei termini e nei luoghi ipotizzati
La delicatezza del tema, la trascuratezza sin qui dimostrata dell’amministrazione e la possibilità che il parere della Regione determini la necessità di ripensare la collocazione dell’ECOCENTRO – con tutte le ricadute in termini di tempo e tutte le complicazioni derivanti dal dover riprogettare un percorso, allontanando la possibilità di modificare le modalità di smaltimento dei rifiuti e di ridurre i costi – ha convinto la Città al Governo della necessità di trasformare l’interpellanza in mozione e di metterla ai voti.
I consiglieri Rita Consoli e Roberto Maoli hanno velocemente preparato un testo che riprendeva tutti i punti dell’interpellanza e l’hanno consegnata al Presidente del Consiglio.
L’amministrazione deve essersi resa conto dell’impossibilità di continuare ad avere un comportamento evasivo e superficiale su un argomento così importante per Grottaferrata e si è dichiarata disponibile a votare la mozione con qualche aggiustamento.
Con la mozione, votata all’unanimità, Sindaco e Giunta si sono impegnati a:
– sollecitare l’ufficialità della determina dirigenziale della Regione e a rendere edotti tutti i consiglieri delle conclusioni e prescrizioni in essa contenuti;
– coinvolgere in tempi brevi tutte le forze politiche nell’individuazione dell’area, per arrivare ad una chiarezza immediata sulla decisione definitiva in merito alla collocazione dell’ECOCENTRO qualora il parere della Regione imponesse di modificarla.
Disporre di un centro di raccolta è un tassello fondamentale per arrivare a un alleggerimento della TARI.
Negli scorsi mesi, il Sindaco ha usato la mancanza di un ECOCENTRO come scusa per giustificare la sua totale inerzia in merito alla gestione dei rifiuti, ripetendo che tutto era fermo alla Regione e che l’amministrazione poteva soltanto aspettare. E’ VERGOGNOSO che, solo a seguito della richiesta di ATTI e della successiva interpellanza de la Città al Governo, sia emersa oggi la sconcertante verità: mentre l’amministrazione rimaneva con le mani in mano di fronte alle richieste di ASL e Soprintendenza, sull’ECOCENTRO rischiamo, dopo anni di faticosi piccoli passi in avanti, di ritrovarci al punto di partenza.
La Città al Governo.