Il consiglio? Se proprio non se ne può fare a meno…
Il consiglio comunale esercita funzioni di indirizzo e di controllo politico-amministrativo e svolge quindi un ruolo molto importante per la vita democratica di una comunità. Dovrebbe essere considerato un’opportunità di confronto e di incontro e non essere vissuto come un fastidioso obbligo da adempiere per ratificare decisioni e atti necessari per l’amministrazione.
E’ probabile che tutti i consiglieri eletti abbiano questa consapevolezza, che però, spiace doverlo nuovamente constatare, stride con la decisione di convocare i consigli in orario serale e con i continui inviti a stringere da parte del Sindaco per poter adempiere a impegni personali evidentemente più importanti. Spiace constatare che, dopo due consigli saltati per incapacità dei consiglieri di maggioranza di mantenere gli impegni presi con se stessi, il Sindaco decida di abbandonare la seduta prima della discussione dell’ultimo punto in o.d.g.
Come al solito sul filo di lana, due gli argomenti portati dall’Amministrazione all’attenzione del consiglio: la centrale unica di committenza (CUC) e la risoluzione della convenzione relativa alla gestione associata (con Genzano) del servizio di segreteria comunale.
Allo scopo di razionalizzare la spesa pubblica, dallo scorso 1° novembre tutti i comuni non capoluogo hanno l’obbligo di centralizzare i procedimenti per l’acquisto di beni, servizi e lavori di importo superiore a 40.000 euro incaricando una Centrale Unica di Committenza di svolgere il compito. L’uscita dalla comunità montana ha determinato la necessità di prendere una decisione a questo riguardo: in verità le opposizioni avevano sollecitato una discussione sul tema già prima dell’estate, ma la maggioranza impedì di discuterne ponendo una pregiudiziale. Erano i tempi in cui un affratellamento con il comune di Marino sembrava ancora possibile a molti, nonostante le notizie di stampa non fossero confortanti. Allora l’Amministrazione rifiutò il confronto. Visto che non è stato possibile ai consiglieri valutare i pro e i contro delle possibili alternative, ma ci si è ridotti a portare a votazione la delibera di convenzione tre giorni prima di Natale, La Città al Governo ha espresso il proprio dissenso esprimendo un voto contrario. NON E’ SERIO sottrarsi per mesi al confronto politico e chiedere ai consiglieri di votare senza condividere le scelte e spiegarne le motivazioni quando il tempo è già scaduto.
Stesso film per il servizio di segreteria comunale, convenzione con il Comune di Genzano per la gestione di un servizio associato presentata come molto conveniente a maggio salvo smentirsi pochi mesi dopo. Le dimissioni del segretario Caracciolo non possono essere sufficienti a giustificare una risoluzione, specialmente se si tiene conto che le decisioni sono già state prese da tempo. Anche in questo caso, senza alcuna condivisione preventiva: si vota e basta. La Città al Governo non condivide affatto questo modo di concepire le funzioni del consiglio comunale e, oltre a spiegarlo in consiglio, deve necessariamente manifestarlo con un voto contrario.
In coda spendiamo qualche parola sulla nostra mozione, che intendeva riproporre il tema della gestione degli impianti sportivi comunali: se l’argomento non si affronta, il rischio è quello di scoprire a luglio che i contratti sono scaduti ed è necessario prorogarli nuovamente.
La mozione de La Città al Governo, votata all’unanimità, impegna Sindaco e Giunta a procedere entro fine febbraio alla stesura delle linee guida per la gestione degli impianti sportivi, con il coinvolgimento delle forze politiche nelle opportune sedi e delle associazioni di categoria che volessero partecipare in consultazioni preliminari. La Carta Etica dello sport redatta da LCG(allegata in calce all’articolo per opportuna informazione), è stata adottata dal nostro Comune: i principi in essa contenuti saranno nel futuro il fondamento della pratica sportiva che si svolgerà all’interno degli impianti sportivi comunali, a tutela e garanzia di tutti i praticanti le discipline sportive e gli addetti ai lavori.
Di questo (ma solo di questo) possiamo essere soddisfatti.
La Città al Governo