La cattiva amministrazione si dimetta
Le dimissioni del Presidente del Consiglio Comunale, unico gesto di coerenza e serietà sinora visto nella maggioranza, avvengono nel clima di grande conflittualità in atto tra le forze che la compongono. Questa è la situazione attuale, sottolineata dalle parole di circostanza del Sindaco Fontana alle quali forse nei prossimi giorni seguiranno altri “proclami” per rassicurare sull’esistenza di una maggioranza compatta e unita. Tutti segnali dell’esatto contrario.
La Città al Governo, dopo aver assistito allo spettacolo indecente offerto dalla maggioranza nelle ultime sedute di Consiglio,chiede con forza che le dimissioni siano dell’Amministrazione.
La maggioranza ha dimostrato di considerare il Consiglio Comunale come un luogo dove si sbriga una “seccante formalità” – tra una telefonata, una chiacchiera e un incontro in piazza – e non il luogo in cui si lavora, insieme alle minoranze, per il bene comune.
L’arroganza e la maleducazione con la quale i consiglieri di maggioranza hanno apostrofato il Presidente Spalletta nella scorsa seduta è un fatto molto grave ma non nuovo, poiché spesso si sono rivolti nello stesso modo e con gli stessi toni ai consiglieri di minoranza.
In questi giorni si è citato l’ultimo scambio di battute tra il consigliere Tocci e il Presidente del Consiglio, indicando il minutaggio della ripresa della seduta per permettere di visionare il “fattaccio”: consigliamo, a chiunque voglia farsi un’idea più completa di quello che è accaduto negli ultimi tempi in aula, la visione delle riprese della seduta dello scorso 29 maggio. Si potrà vedere il Sindaco Fontana impadronirsi del microfono del Presidente del Consiglio per poter parlare anche se non gli era stata concessa la parola, con un comportamento arrogante e irrituale. Si potrà notare la “grazia” con la quale il consigliere Tocci rifiuta la richiesta, dovuta, delle minoranze di avere cinque minuti di sospensione, ottenuti poi per intercessione del Sindaco (il comportamento del consigliere deve essere sembrato troppo persino a uno come lui). Tutto questo deve finire!
Vogliamo chiudere con le parole pronunciate dal Sindaco Fontana ai tempi dell’introduzione del “Principio di Fraternità” all’art. 4 dello Statuto comunale. Eccole, sempre testualmente:
“Con l’approvazione della Delibera di Consiglio comunale n. 14/2015, Grottaferrata ritiene il valore della Fraternità quale precondizione dell’agire politico, nella consapevolezza condivisa che la diversità è una ricchezza e che ogni persona eletta è soggetto a cui riconoscere pari dignità e rispetto ed è quindi chiamata ad anteporre il bene della Comunità agli interessi di parte, sia personali, che di gruppo e di partito. Ascoltare chi non la pensa come noi, predisposti al dubbio ed al riconoscimento della buona fede è il presupposto dell’esistenza stessa della democrazia. Per questo ritengo che il principio della fraternità, ossia riconoscere dignità e buona fede all’avversario politico, sia imprescindibile laddove si voglia agire per il bene comune”.
Tali parole, che già a suo tempo stridevano con gli atteggiamenti di questa amministrazione, oggi suonano ancora più beffarde, visto che il valore della Fraternità latita tra gli stessi banchi della maggioranza…. Dalla giunta Fontana tante parole (ipocrite) e pochi fatti concreti. Per il bene di Grottaferrata sarebbe meglio staccare la spina.
La Città al Governo