Perché pagheremo più tasse
Torniamo ancora sul tema rifiuti, dopo le innumerevoli interrogazioni e sollecitazioni sul tema, dopo l’assemblea pubblica dello scorso 7 marzo e dopo che, nella seduta del consiglio comunale del giorno 9 marzo, la mozione presentata da La Città al Governo per richiamare l’Amministrazione a una più attenta gestione del contratto in vigore per la raccolta dei rifiuti riceveva il voto contrario della maggioranza.
Nella convinzione che la società Tekneko avesse strutture e capacità organizzativa per attuare con successo quanto illustrato nella proposta che le ha permesso di essere selezionata nella gara d’appalto e che i lavoratori della Tekneko svolgessero con passione i propri compiti per offrire a Grottaferrata un servizio di qualità, ritenevamo e riteniamo che gli interessi dei cittadini debbano essere messi al primo posto dall’Amministrazione e che tutti dovrebbero agire avendo ben chiara questa priorità. Pensiamo che il “pressing” operato da La Città al Governo negli ultimi mesi abbia pesato nella decisione di rendere disponibile uno sportello di front-office e che la Tekneko abbia mostrato in questo caso disponibilità e interesse per le esigenze della cittadinanza.
Ma l’attenzione alla gestione del contratto per lo smaltimento dei rifiuti è un dovere fondamentale dell’Amministrazione, non solo perché relativo a un servizio chiave per la comunità ma anche perché i rifiuti rappresentano la principale voce di spesa del nostro comune. Abbiamo più volte chiesto ai nostri amministratori di avere informazioni in merito all’andamento del servizio. Le uniche certezze che abbiamo ottenuto, in mezzo alle incerte, inesatte e incomplete risposte degli amministratori, sono che la percentuale di differenziazione del rifiuto è stata, per il 2014, inferiore all’anno precedente (pari al 50%, contro l’obiettivo del 73,12%) e che la Carta dei Servizi, che avrebbe dovuto essere messa a disposizione dei cittadini a partire dal mese successivo a quello della sottoscrizione contrattuale, non è stata ancora divulgata; l’applicazione delle penali relative a queste due sole inadempienze porterebbe centinaia di migliaia di euro nelle casse comunali. L’unica certezza è che i costi nel 2014 sono lievitati e che la spesa previsionale per il 2015 subirà un incremento. L’Amministrazione ha scelto di aspettare la conclusione dell’iter giudiziario in corso (pronunciamento del TAR e successivo ricorso), approvando però nel contempo le maggiori spese sui contratti per lo smaltimento dei rifiuti, dovute alla bassa percentuale di differenziato raggiunta che, in ogni caso, pagheranno i cittadini.
Aumentare le tasse che tutti noi pagheremo nei prossimi mesi è facile e non richiede alcuno sforzo: forse i cittadini all’inizio borbotteranno, ma poi ripenseranno ai 35.000 euro risparmiati grazie alla decisione dell’amministrazione di uscire dalla Comunità Montana e si sentiranno sollevati. Appellarsi al ricorso pendente al TAR per giustificare il proprio immobilismo è comodo, ma il ricorso al TAR non ha bloccato il Sindaco nel caso della gestione degli impianti sportivi comunali: perché in questo caso un giudizio pendente dovrebbe lasciar lievitare i costi e giustificare l’inazione totale dell’Assessore preposto e dell’amministrazione?
Dal nostro punto di vista, un contratto è uno strumento di lavoro: le regole della pubblica amministrazione prevedono che i contratti si gestiscano, si facciano rispettare e si adeguino in caso di variazione delle condizioni, sempre con la massima attenzione agli interessi della comunità e alle situazioni che mutano. Le Parti possono sedersi intorno a un tavolo, confrontarsi e aggiustare il tiro in funzione delle evidenze emerse nei primi mesi di lavoro per migliorare il servizio o i costi. Già, le evidenze: chi, dell’amministrazione, sa quello che sta avvenendo o ha la minima idea di come sia possibile risparmiare qualche euro? Temiamo nessuno, questa è la triste verità.
Questa stessa amministrazione nel frattempo ha deliberato circa la possibilità di ricorrere a consulenze esterne per valutare la fattibilità di una società multiservizi “in house”. Vista l’incompetenza sino ad oggi dimostrata ci preoccupa oltremodo questa possibilità e di questo le minoranze chiederanno conto nel consiglio straordinario di venerdì 29, richiesto allo scopo.
Nel corso dell’Assemblea pubblica del 7 marzo abbiamo informato la cittadinanza che la Città al Governo ha presentato in data 20 febbraio 2015 – con protocollo 5573 – una proposta di delibera per l’Adesione alla Strategia verso Rifiuti Zero 2020. Sono trascorsi da allora circa 100 giorni e non c’è stata alcuna risposta da parte dell’Amministrazione. L’ordine del giorno per la seduta di consiglio del prossimo 29 maggio non ne prevede la discussione.
Un mese fa, l’Amministrazione ha detto di non poter rispondere perché mancava il parere tecnico necessario: altro tempo è trascorso invano. Si tratta di incuria, di mancanza di rispetto per le proposte della minoranza, di incapacità, di disaccordi interni alla maggioranza stessa che non consentono di convergere verso una posizione condivisa in consiglio comunale? Forse l’incapacità di portare a termine il procedimento autorizzativo del centro di raccolta? Non ci interessa saperlo.
Ci interessa rendere pubblica l’ennesima dimostrazione di arroganza di questa Amministrazione: Sindaco e maggioranza sembrano avere poca familiarità con le regole basilari della democrazia. Non solo gli elettori de La Città al Governo ma tutti i cittadini pagheranno per la superficialità e l’incuria di chi dovrebbe tutelare i loro interessi.
La Città al Governo