RIFIUTI ZERO, PER IL SINDACO E’ UNA “SOLUZIONE SUGGESTIVA”

testata sito5x5cmIl “proclama” relativo alla TARI 2015 diramato dall’Ufficio Stampa dell’Amministrazione e ripreso dal Mamilio, contiene alcune affermazioni rispetto alla tassazione, meritevoli di commenti che rinviamo ad un prossimo approfondimento puntuale e documentato.

Ci dedichiamo per il momento alle “soluzioni suggestive (cd. rifiuti zero)” a cui il suddetto comunicato fa riferimento e alle altre, gratuite e fuori luogo, piacevolezze contenute nel documento.

Innanzitutto ricordiamo al sindaco che il primo comune italiano ad aderire alla strategia Rifiuti Zero è stato Capannori, in Toscana, il 14 giugno 2007. Oggi sono quasi 220 i comuni italiani aderenti alla strategia Rifiuti Zero, tra cui comuni importanti come Napoli e Roma, per un bacino complessivo di circa 7.000.000 di abitanti.

Ricordiamo poi che la “suggestiva” proposta di delibera RIFIUTI ZERO è una delibera di indirizzo ed è stata presentata da La Città al Governo lo scorso 20 febbraio. E’ irrituale che una proposta giaccia per 127 giorni nelle stanze del Comune e che, adducendo pretesti, non sia possibile inserirla nella discussione di una delle sedute del Consiglio Comunale.

Forse serviva un po’ di tempo per “scovare” il solito cavillo, infatti da pochi giorni sono arrivati il parere dell’Ufficio Tecnico (8 giugno) e il parere del Sindaco (9 giugno): entrambi negativi. Ecco perché.

  1. L’Ufficio Tecnico segnala che la proposta de La Città al Governo di  intraprendere il percorso verso Rifiuti Zero con il supporto dell’Associazione Zero Waste Lazio è in contrasto con le competenze del Consiglio e per questo UNICO MOTIVO esprime parere SFAVOREVOLE. Non entriamo neanche nel merito della discussione, ma…

NON SCHERZIAMO! Se l’unico problema “tecnico” individuato è il riferimento ad una Associazione senza scopo di lucro che nel Lazio ha già fornito la propria gratuita collaborazione al comune di Roma, la bocciatura è quanto mai improvvida. Non è forse questo un atto di indirizzo, proprio tra le competenze del Consiglio Comunale?

  1. Il parere sfavorevole del SINDACO è ascrivibile alla mancato “riscontro” della REGIONE LAZIO in merito ai lavori di realizzazione del Centro di Raccolta e al “noto” contenzioso pendente al Consiglio di Stato in merito all’aggiudicazione del contratto alla TEKNEKO.

NON SCHERZIAMO! La proposta di delibera esprime la volontà di intraprendere un percorso che si concluderà nel 2020. Esprime le intenzioni e gli impegni che l’Amministrazione decide di assumere nei confronti dei cittadini: il SINDACO, forse, ci sta informando che non ha intenzione di occuparsi del Centro di Raccolta e intende rimanere con le mani in mano sull’argomento, aspettando che la regione si faccia viva, così come è stato fatto, forse strumentalmente, nell’ultimo anno. Non può credere veramente che, in assenza di un Centro di Raccolta, non sia possibile apportare alcun tipo di miglioramento alla raccolta e alla gestione dei rifiuti nel nostro comune (tra l’altro tutto previsto nel capitolato, nel piano finanziario e nel contratto di appalto).

Forse piuttosto interessa nascondere che questa Amministrazione ha ottenuto il peggior risultato di raccolta differenziata da quando esiste il servizio “porta a porta”, scendendo al 47,37%, e consentendo solo la ridicola riduzione tanto decantata, a fronte dell’opportunità, con una gestione oculata, di ottenere molto, molto di più da subito. Sfugge inoltre ai più attenti l’impossibilità di accogliere una proposta a causa del giudizio pendente al TAR, relativo a un fatto puramente amministrativo – l’aggiudicazione del contratto – che non ha nulla a che vedere con l’adozione del percorso verso RIFIUTI ZERO.  Ma è un fatto noto che i ricorsi al TAR siano uno scudo dietro al quale il Sindaco si nasconde quando gli fa comodo: la Polisportiva si è vista revocare la concessione nonostante il ricorso al TAR, che non era un ostacolo. Lo stesso ricorso al TAR, ancora pendente, ha impedito però l’emissione del nuovo bando di gara per la gestione degli impianti comunali, consentendo la probabile proroga delle concessioni in atto.  Chi vuole intendere intenda.

La verità è che le proposte della minoranza non si accolgono PER PRINCIPIO, anche se riguardano argomenti e temi non ideologici. Ormai, moltissimi comuni italiani hanno approvato una delibera RIFIUTI ZERO, ma Grottaferrata può farne a meno.

Le motivazioni speciose rendono il messaggio più chiaro: QUI COMANDO IO – LE VOSTRE PROPOSTE LE BOCCIO – DEL RISPETTO DELLE DIVERSITA’ E DEI CONTRIBUTI DELLE MINORANZE ME NE FREGO.

QUESTA E’ LA RISPOSTA VERA DEL SINDACO E DELLA SUA MAGGIORANZA, che avremo modo di approfondire quando, finalmente, avremo modo di discutere la proposta in consiglio comunale.

Perché sono trascorsi 127 giorni senza che la proposta sia stata portata in consiglio? Semplice. In ordine sparso: parere tecnico mancante, tempo scarso per discuterne e per valutare. E’ ovvio, ci sono manifestazioni di grande fascino da condurre – moda, sagre, passerelle varie – e discorsi altrettanto importanti da preparare per le occasioni. Ci sono da prendere decisioni importanti per la cittadinanza: ad esempio uscire dalla Città Montana, pensare alla Multi Servizi in condivisione con Marino, ma poi bisogna fermarsi a riflettere perché gli scenari politici di riferimento subiscono scossoni e suggeriscono prudenza. Poi ci sono da scrivere regolamenti per associazioni e aggiungere articoli sulla fratellanza nello Statuto Comunale, subito smentiti dai fatti. E, cosa più importante di tutte, c’è da tenere insieme la maggioranza, che fa acqua da tutte le parti, cercare di rispettare gli equilibri e di non scontentare nessuno: è normale, per chi gestisce il potere applicando schemi che sono lontanissimi dal modo di lavorare de La Città al Governo, non trovare il tempo per occuparsi dei RIFIUTI.

Inoltre, siccome le proposte de La Città al Governo richiederebbero di occuparsi in modo costruttivo di problemi che riguardano tutti, può essere utile gettare fango sul loro Candidato Sindaco: i più distratti saranno colpiti da qualche slogan e dalle falsità senza curarsi di verificare i fatti. Qualche consenso si strappa anche così: la disinformazione ha lo scopo di fornire deliberatamente notizie false e non oggettive per confondere o modificare le opinioni di qualcuno nei confronti di una persona o un argomento, traendone un vantaggio (vero o presunto).

Il SINDACO FONTANA sa benissimo che La Città al Governo è una formazione politica completamente nuova, composta principalmente da cittadini che non hanno mai fatto politica attiva in precedenza – la cosiddetta società civile – e che sono STUFI della POLITICA ITALIANA degli ultimi decenni, che si è dedicata principalmente a sé stessa e appare lontanissima, nei contenuti e nel linguaggio, dagli interessi dei cittadini. Il nostro sindaco sa sicuramente cosa sia questa Vecchia Politica, perché è a lei che si ispira.

La Città al Governo non è solo RITA CONSOLI, non ha nulla ha che vedere con la giunta MORI e ha scelto Rita Consoli come candidato sindaco, oltre che per i contenuti e le competenze della signora Consoli, anche per l’integrità morale e la libertà di pensiero che ha dimostrato nella scorsa amministrazione. Il rifiuto di una conduzione verticistica del potere, che escludeva i consiglieri comunali dalle decisioni importanti, la mancanza di trasparenza e di condivisione la portarono allora, insieme ad  altri consiglieri, ad abbandonare il PD.

Citare Rita Consoli come parte in causa nelle scelte della vecchia amministrazione  (“Vascarelle e dintorni”) è un atto di disonestà intellettuale e una menzogna. Fontana era presente in aula il 12 aprile 2012 (può chiedere a Spalletta di rinfrescargli la memoria) quando Rita Consoli, dimostrando indipendenza di giudizio e capacità di raccogliere contributi costruttivi senza pregiudizi aprioristici, si espose in prima persona contro la decisione di costruire il Centro di Raccolta a Vascarelle, a seguito della raccolta firme fatta all’epoca dal consigliere Spalletta: una grande differenza rispetto al modo di procedere di questa maggioranza.

Il SINDACO lo sa e sa benissimo che La Città al Governo  è una forza politica completamente nuova e DIVERSA da quello a cui lui è abituato.

E’ per questo che la teme.

La Città al Governo.

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