Sindaco, quale programma e quale maggioranza?
La maggioranza cade a pezzi.
Dopo le dimissioni del consigliere Tocci, che non possono essere definite un “nobile” gesto di coerenza politica, ma sono piuttosto un tentativo di rifarsi una verginità, ecco arrivare quelle del consigliere Spalletta, già presidente del Consiglio Comunale e anch’esso artefice della “rivolta dei sette”. Avevano costretto il Sindaco a rivedere la posizione della Giunta e a rielaborare il programma di mandato, e cosi si erano illusi di aver ricomposto il mosaico degli equilibri di potere.
Così non è stato, evidentemente, i dimissionari non vogliono essere ricordati da perdenti: scegliere di salvare la propria faccia abbandonando la barca che affonda è opportunismo bello e buono.
Quando affonderà la nave? Nessuno lo sa, ma aspettiamo notizie dai cinque “dissidenti” rimasti in consiglio: dovranno in qualche modo prendere atto delle parole dei loro ex-leader e far sapere ai cittadini se anche loro ritengono politicamente impossibile realizzare il programma.
Il sindaco Fontana, intascate le dimissioni del consigliere con il quale ha più volte battibeccato, e del presidente rimosso, dovrebbe spiegare sulla base di quale programma e con l’appoggio di quale maggioranza continuerà a tenere in piedi la giunta.
Le litigate, il sacrificio dei fedelissimi, gli ottanta giorni di paralisi amministrativa – impiegati per ricercare un nuovo equilibrio e per consentire alla maggioranza di rimanere a tutti i costi palazzo Consoli – non hanno cambiato affatto la situazione.
Le strade di Tocci e Fontana, due uomini simili per ambizioni e comportamento, ambedue simbolo dell’inconsistenza e dell’incapacità di questa amministrazione, si sono ufficialmente separate dopo mesi di contrasti.
Spalletta sbatte la porta perchè non soddisfatto nelle sue richieste..
Le divergenze interne alla maggioranza però sono ancora tutte sul tavolo e non si vede per quale motivo le dimissioni di due consiglieri potrebbero cambiare lo stato delle cose.
Sindaco, deve prendere atto che le dimissioni dei consiglieri sono atto voluto, ma le sue sono un atto dovuto.
La Città al Governo