Pare proprio che questo centro destra a Grottaferrata faccia fatica anche ad approvare ciò che gli serve per restare a galla. Sta usando ogni mezzoper strozzare il confronto democratico con l’opposizione in Consiglio comunale. Non è raro assistere ai rinvii delle sedute di consiglio per l’incapacità, della maggioranza, di garantire il numero legale; e allora, viste le manifeste difficoltà, questi signori si industriano ad adottare provvedimenti restrittivi del confronto democratico sottraendo, in modo indecente, spazi di democrazia e di agibilità politica.

Hanno provato a convocare i Consigli alle 19,30 e poi addirittura alle 21,00, per consentire la presenza di tutti i loro consiglieri al fine di evitare le figuracce del rinvio della seduta, del resto più volte capitata. Chi se ne importa se questi orari impediscono di fatto la partecipazione dei cittadini; di questo loro se ne sbattono.

Questa misura però non pare abbia risolto il loro problema. E allora hanno deciso di mettere mano a Statuto e Regolamento per plasmare le norme alle loro esigenze. Per esempio se lo Statuto stabilisce un minimo di 9 consiglieri per far si che una seduta sia valida, ora modificando il Regolamento del Consiglio comunale ne sarebbero sufficienti 7. Una brillante trovata non c’è che dire, o sarebbe meglio definirla una bella furbata.

È proprio la maggioranza che non c’è, non sono i regolamenti che devono cambiare!

La Città al Governo ha cercato in tutti i modi di impedire questi osceni giochetti, ma nulla sembra fermarli. Dopo che, per mancanza di due consiglieri di maggioranza, l’ultima seduta di consiglio dello scorso 16 marzo è risultata non valida, è stato riconvocato il consiglio per venerdì 18 marzo, indovinate a che ora? Ma alle 21,00 naturalmente!

Si vuole ridurre il Consiglio comunale al silenzio, queste sono le vere intenzioni. Ma La Città al Governo non se ne starà inerme. Darà battaglia insieme alle altre opposizioni, se ne può star certi, per contrastare questa deriva della democrazia.