Una analisi grossolana e preconcetta
Sul quotidiano online “Il Mamilio” del 3 luglio, il Sig. Giorgio Capponi esprime una sua pur legittima opinione analizzando il voto amministrativo di Grottaferrata. Una analisi parziale, alquanto superficiale, con diverse imprecisioni.
La prima. La Città al Governo non ha mai usato la parola “vittoria” commentando il risultato ottenuto alle elezioni comunali. Nei diversi comunicati, peraltro pubblicati anche dal giornale online dove scrive il Sig. Capponi, si sono usate altre valutazioni: “significativo riconoscimento” (18 giugno 2014); “affermazione elettorale” (4 giugno 2014); “risultato straordinario” (28 maggio 2014). Non abbiamo mai parlato di “vittoria”, come scrive il Sig. Capponi, semplicemente perché non abbiamo vinto. Siamo la terza forza politica di Grottaferrata, una forza politica di minoranza, ne siamo coscienti.
La seconda. Affermare “gran parte di coloro che si sono presentati con la nuova iniziativa politica sorta nell’ambito del centrosinistra criptense fino all’anno scorso erano al governo della città al fianco di Mori”, come fa il nostro, è sbagliato, fuorviante e tendenzioso. Solo un candidato su 32 tra coloro che si sono presentati nelle due liste de La Città al Governo è stato consigliere al fianco di Mori. L’altra è stata Rita Consoli, candidata a Sindaco. È appena il caso di ricordare che Rita Consoli ed altri tre consiglieri della maggioranza di Mori, si dimisero ed uscirono dal gruppo Pd molto tempo prima che la giunta Mori cadesse, perché non erano d’accordo con metodi e contenuti della politica di quell’Amministrazione dalla quale vollero affrancarsi con un atto politico chiaro. Dunque Sig. Capponi, in tempi lontani e non sospetti è avvenuta la cesura con quella politica. La sua è un’affermazione approssimativa, impropria e scorretta. Un giornalista dovrebbe documentarsi meglio quando fa affermazioni che vuole far passare come fatti.
La terza. Mettere in un unico calderone i risultati di tre diverse forze politiche, tutte di minoranza, è un metodo di analisi francamente incomprensibile. Stiamo parlando di una Lista civica espressione della società civile “La Città al Governo” e di due forze che hanno un forte brand nazionale: il Pd ed il M5S.
Vediamo un po’ di numeri. Il Pd prende il 40% alle europee e il 21,43 alle comunali. Il M5S passa dal 24% delle europee all’11 e mezzo circa delle comunali. Questo scarto enorme tra europee e comunali ha un significato politico che dovrebbe indurre a qualche riflessione? La Città al Governo è un movimento rappresentato da due liste, che si presenta la prima volta, in una competizione dove ci sono anche le europee, fa una campagna elettorale con parole d’ordine nuove, un metodo partecipato, un linguaggio chiaro. Durante la campagna elettorale viene valutata tra il 2 e il 5%, prende il 17,21%, 1897 voti. Non è una ottima affermazione? Ha o non ha un significato politico profondamente diverso dal risultato relativo alle altre due forze di minoranza?
E allora, ci domandiamo, qual è il senso di questa analisi politica del voto grottaferratese così grossolana?
Il Sig. Cappone o è un poco brillante analista politico, un po’ pressapochista nel valutare i fatti, oppure ha idee preconcette.
La Città al Governo