Una “fontana” di incarichi

Nel primo consiglio comunale la Città al Governo si era opposta alla decisione di apportare modifiche all’articolo 41 dello Statuto Comunale.  A nostro avviso, la possibilità per il Sindaco di “coinvolgere singoli cittadini” che, a titolo gratuito e rispondendo solo alla sua persona, collaborassero “nella definizione del programma dell’attività dell’amministrazione comunale” avrebbe potuto dare il via ad equivoci, dubbi e fraintendimenti. Che genere di collaborazioni, quante collaborazioni, quali i criteri di scelta?  Il nostro parere non è stato ascoltato e la modifica allo Statuto è stata approvata come primo atto dell’amministrazione appena insediata, con il voto compatto della maggioranza e dei consiglieri PD. Mentre le responsabilità e le mansioni di un assessore sono descritte nel Testo Unico degli Enti Locali (T.U.E.L.), che definisce anche gli obblighi di trasparenza per i titolari di cariche elettive e di governo, dove sono definite le responsabilità, le deleghe, le garanzie di privacy e le mansioni di un “singolo cittadino coinvolto”?   Ci piacerebbe saperlo per capire, ad esempio, a chi devono rivolgersi i cittadini nel caso ci siano aree di sovrapposizione di competenze e attribuzioni in merito a un determinato argomento: si parla con l’Assessore di riferimento o col “singolo cittadino”? Sempre per fare un esempio, la delega per “Fiere e Mercati” dell’Assessore Paolucci come si sposa con l’incarico per la “realizzazione di Fiere e Mercati” appena assegnato? E chi decide? L’Assessore o il “singolo cittadino” (e quindi il Sindaco)?  Già, perché gli incaricati potranno partecipare “in rappresentanza del Sindaco ed ove appositamente delegati, alle iniziative promosse dagli organi ed uffici dell’Amministrazione comunale o da soggetti ad essa esterni, riferendo periodicamente al Sindaco sullo stato delle attività affidate”.  E’ un modo di governare poco trasparente e poco chiaro, verticistico, che genera confusione e sconcerto: a noi non piace. Mentre le deleghe ai consiglieri fanno parte delle pratiche amministrative usuali, questa forma di collaborazione, atipica e gratuita, è  arbitraria e pericolosa e non è dettata da una situazione “imprevista” che necessita del supporto di “specialisti esterni”. Diventa “normale amministrazione” e dura fino a che il Sindaco rimane in carica: è un altro governo.  Dovrebbero almeno essere spiegate con chiarezza, ai cittadini e alle opposizioni, quali siano le responsabilità, gli obblighi e le attività dei volenterosi cittadini che aiuteranno il Sindaco nell’attuazione del programma e quali leve e forme di controllo saranno adottate dal Sindaco sul loro operato.  Si tratta di un modo per dare riscontro a impegni presi dal Sindaco in campagna elettorale?  Francamente non lo sappiamo. A noi purtroppo non vengono in mente altre motivazioni plausibili, considerando – in aggiunta a quanto già detto – che alcuni incarichi sembrano sovrapporsi a mansioni alle quali l’amministrazione, per sua natura, dovrebbe essere in grado di far fronte senza bisogno di “volontari”.  Se il Sindaco avesse voglia di spiegare magari capiremmo.  Tra le  deleghe affidate ai consiglieri ci sembra attesa e scontata la delega al consigliere Bosso per la “Programmazione e pianificazione del territorio e riqualificazione urbana”. Il consigliere Tocci, dal canto suo, continua a raccogliere incarichi di rilievo: visto che ha ricevuto una delega per i rapporti con l’associazionismo locale (oltre alle politiche giovanili) speriamo che colga l’occasione per andare a fondo delle osservazioni fatte da alcuni cittadini a proposito della Pro Loco di Grottaferrata.   Spendiamo infine due parole per le dimissioni dell’Assessore Sisti, alla quale riconosciamo competenza, capacità di lavorare con qualità e disponibilità al dialogo: non sappiamo se le motivazioni addotte “ufficialmente”  corrispondano alla verità, a lei vadano comunque i nostri migliori auguri.  Aspettiamo la nomina del nuovo assessore ai Servizi Sociali.  Auspichiamo che, per una volta, la scelta non sarà il risultato di ragioni “di palazzo” ma che piuttosto sarà ispirata ai criteri di competenza e qualità che l’incarico richiede, soprattutto nel pieno rispetto dei canoni di etica confacenti all’amministrazione di una città come la nostra. Vigileremo e vi terremo informati, ma speriamo che il Sindaco in quest’occasione ci sorprenda.

La Città al Governo