Il sindaco Fontana, in campagna elettorale, ha sempre detto che avrebbe amministrato Grottaferrata con metodo aziendale: l’amministrazione non sembra possederne le capacità e le modalità con cui la varianti di bilancio sono state portate all’approvazione ne sono un’ulteriore prova.
Ricordiamo che l’azione dell’amministrazione è tardiva e che l’articolo 29 del Regolamento di contabilità comunale prevede che “Entro il mese di settembre di ciascun anno il consiglio comunale provvede ad effettuare la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi prevista dall’art. 193 del TUEL.”
Il documento si presenta invece l’ultimo giorno utile per l’approvazione, il 30 novembre: evidentemente i due mesi di litigate a difesa di interessi di bottega non hanno reso possibile dedicarsi a quest’argomento con la cura e il tempo necessario. Non basta: di norma, argomenti come questo sono sviscerati e illustrati nella riunione della Commissione Bilancio. Le Commissioni devono svolgere un lavoro preparatorio alla seduta del Consiglio: in quella sede, i consiglieri dovrebbero analizzare preventivamente i documenti e discuterne, con l’obiettivo di trarne elementi utili a fluidificare il percorso di approvazione degli atti. Nelle sedute di consiglio, infatti, il tempo a disposizione non consente di approfondire tutte le sfaccettature di un argomento.
Invece, nell’ultimo incontro della Commissione Bilancio, le informazioni relative alle giustificazioni di spesa non sono state condivise, poiché chi poteva rispondere alle domande con cognizione di causa era assente. La presenza del ragioniere comunale che attesta la correttezza dei calcoli non è sufficiente per entrare nel merito delle decisioni: ogni variazione ai numeri, anche piccola, deve essere giustificata da parte di chi autorizza la spesa. I consiglieri hanno il diritto e il dovere di sapere in che modo sono impiegate le tasse pagate dai cittadini.
Il D.L. n. 126/14 ha semplificato la materia. Non sempre è richiesto al Consiglio di approvare le variazioni di bilancio ma, se questo è chiamato a farlo, è buona e consolidata pratica che ci sia una proposta di Giunta, cui fa sempre capo la responsabilità esecutiva: e se si decide di non fare il passaggio in Giunta, come in questo caso, è necessario che il lavoro in Commissione Bilancio non sia superficiale. Inoltre, il documento fornito ai consiglieri per supportare l’azione di ricognizione richiesta con la proposta di delibera (Monitoraggio dello stato di avanzamento dei programmi al 31.10 2015), oltre a non contenere l’indicazione del proponente, era privo della necessaria assunzione di responsabilità in merito ai contenuti a cura dei dirigenti responsabili.
Circa gli obiettivi contenuti nel documento di Monitoraggio sopra richiamato, il primo aspetto da segnalare è la necessità di inserire, oltre agli obiettivi operativi, i target espliciti e l’indicatore del conseguimento dell’obiettivo, piuttosto che lo stato di avanzamento espresso in una percentuale senza sistema di riferimento. Questa pratica è in uso nei comuni più evoluti e richiesta dal governo centrale.
Il Piano degli obiettivi ha come base il Documento Unico di Programmazione (DUP) approvato dal consiglio lo scorso 29 luglio con il bilancio di previsione 2015-2017. Il Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e il Piano degli Obiettivi (PDO) sono stati approvati con una delibera di giunta del 29 settembre 2015 (n.145). Riassumendo: la Giunta a settembre emana gli obiettivi che dovrebbero essere conformi a quanto approvato dal Consiglio a luglio e, dopo un mese dall’emanazione degli obiettivi, si esegue il monitoraggio per stabilirne il grado di raggiungimento/attuazione. Ogni commento su questo modo di procedere è inutile!
Moltissime delle attività che nel documento di Monitoraggio hanno uno stato di avanzamento prossimo al 100% sono iniziate prima dell’approvazione del DUP! In sede di approvazione del DUP, il Consiglio non ha ricevuto informazioni su questo aspetto dalla Giunta. Inoltre, il documento di Monitoraggio riporta che l’evidenza del raggiungimento è spesso basata su atti emessi prima dell’approvazione del DUP stesso. Nei fatti, sembra proprio che alcuni obiettivi siano stati assegnati dopo la certificazione del loro raggiungimento!
Per alcuni degli obiettivi strategici contenuti nel DUP 2015-2017 nel 2015 non è stato predisposto alcun obiettivo operativo. Il progetto “Grottaferrata Città sicura”, il regolamento sui referendum, il bilancio partecipativo, il question time … Tutta “materia elettorale” a cui non segue nulla di operativo per scelta dell’amministrazione.
Invece, e i cittadini saranno lieti di saperlo, la parte del DUP per le fiere, le feste e i convegni mostra che l’obiettivo è stato raggiunto al 100%.
A luglio 2015, col voto contrario all’approvazione del DUP, LCG aveva già segnalato che il documento era incompleto, inadeguato alle esigenze della città e carente negli aspetti di programmazione (assente un crono-programma annuale della sezione Strategica) e che il relativo bilancio preventivo non era coordinato ed armonico col DUP stesso.
La Città al Governo
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